l'antica Aquileja
Fondata nel 180 a.C. fu colonia romana sul porto fluviale del Natisone-Torre per il controllo marittimo dell'alto Adriatico, facilmente raggiungibile dal mare e protesa verso la terraferma.
Baluardo strategico per la difesa, già allora delicatissima, dei confini orientali e al tempo stesso, nelle intenzioni romane, base logistico-militare per la conquista dell'Europa centro-orientale.
La fortuna della città romana (le altre città venete erano 'alleate' romane con una forma di federalismo molto largo che richiese secoli
per una vera e propria 'romanizzazione'), grazie soprattutto ai privilegi militari e alla felicissima posizione strategica anche commercialmente,
prosperò per oltre sei secoli facendone una delle città più ricche ed importanti dell'impero.
Solo Padova e Altino ne contendevano il primato nella X Regio Romana.
Ma questa sua strategica posizione fu anche la causa della sua rovina.
Fu il 'parafulmine' dove si abbatterono tutte le devastanti ondate di invasioni 'barbariche' (barbaro = straniero, e non rozzo-ignorante) e i romani ne erano perfettamente consapevoli da secoli,
infatti nonostante l'immenso impegno militare non riuscirono mai a sottomettere definitivamente le tribù germaniche e mongole dell'Europa centrale che da secoli premevano sul delicatissimo confine.
Già nel 167, nel massimo splendore dell'imperatore Augusto, vi fu il tremendo scacco dell'incursione dei Marcomanni e Quadi con la devastazione di Aquileia e Oderzo. Seguirono Goti, Sarmati, Alemanni e Franchi.
16 giugno 391, da Aquileia, dove si era recato per ordinare l'ampliamento della Basilica,
l'imperatore Teodosio proclama la proibizione di sacrifici cruenti in tutto l'impero. Il cristianesimo è la religione ufficiale dello stato.
Teodosio sconfigge (394) a Vipacco, non lontano da Aquileia, Eugenio, imperatore romano d'occidente.
Fu la cosiddetta "battaglia della bora", avvenuta durante l'imfuriare della tempesta con l'esercito di Teodosio astutamente schierato a favore di vento.
Invasione dei Visigoti nel 401. Saccheggio di Aquileia da parte di Alarico che successivamente dirigerà a saccheggiare Roma.
E' del 452 la spaventosa scorribanda degli Unni guidati da Attila, probabile culmine di tutte le orde di violenza e sangue.
Poi venne la volta dei Longobardi, una invasione di popolo, sicuri di insediarsi nelle fertili e ricche terre della grande pianura padano-veneta.
La popolazione Aquileiese, soprattutto la nobiltà dirigenziale, si rifugò nelle isole lagunari di Grado,
come del resto gli abitanti delle altre città quali Altino, Oderzo, Treviso e Padova, che trovarono rifugio nelle isole lagunari di Caorle, Torcello, Malamocco e Chioggia.
Tuttavia la città non crollò mai definitivamente e, soprattutto nel IX secolo ad opera del patriarca Massenzio, furono edificati importanti complessi monastici ed arricchita la primitiva basilica.
La città, ancora una volta, si trovò crocevia commerciale e luogo di transito di pellegrini 'romei' in marcia verso Roma e, via mare, verso Costantinopoli e Gerusalemme.
Mantenne fino al XV secolo lo status di città patriarcale, contendento il primato ad Altino-Venezia e alla stessa Costantinopoli.
i reperti archeologici di Aquileia
Della città romana, dalla tipica dislocazione sugli assi della centuria, rimangono una vasta zona portuale e le grandi strutture pubbliche dei Templi e del Foro, ora devastate dall'intersecare della strada principale.
Sparsi un po' ovunque reperti vari e splendidi mosaici pavimentali, mura, e la necropoli.
la Basilica di Aquileia
Costruita sui resti di antichi edifici romani è famosa per il preziosissimo pavimento a mosaico del IV secolo, voluto dal vescovo Teodoro.
Nell'XI secolo la primitiva basilica venne pesantemente manomessa ed ingrandita, vi furono apportate numerose opere importanti quali il Santo Sepolcro.
Il patriarca Poppone fece erigere il grandioso campanile nel 1031.
Alto oltre 70 metri veniva profiquamente usato come torre di avvistamento.
Tradizione, facilmente coniugabile con pragmatica praticità, lo vuole costruito con materiale riciclato dall'anfiteatro romano.
Gli affreschi della cripta massenziana sono del XII secolo.
Le arcate gotiche vennero erette per tamponare gli ingenti danni dovuti al terremoto del 1348.
Museo Archeologico Nazionale di Aquileia - via Roma - tel.0431.91016
Museo Paleocristiano di Aquileia - loc.Monastero, piazza Pirano - tel.0431.91131
Ufficio Informazioni Accoglienza Turistica di Aquileia - piazza Capitolo - tel.0431.919491
Comune di Aquileia - 33051 - piazza Garibaldi, 7 - tel.0431.916911 Fax 0431.91044 - www.comune.aquileia.ud.it
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